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Pancreatite, cos’è?
La pancreatite è una malattia infiammatoria che colpisce il pancreas. Può presentarsi in forma acuta o cronica e ogni anno sono interessati da questo problema circa 200.000 pazienti solo in Italia. Andando a colpire una ghiandola che svolge un compito importantissimo per la salute, questo tipo di infiammazione può rivelarsi in alcuni casi molto pericolosa.
La causa dell’infiammazione è dovuta agli enzimi digestivi che proprio dal pancreas vengono prodotti, in particolare le proteasi, enzimi digestivi che l’organismo utilizza per la digestione delle proteine, che si attivano all’interno del pancreas. Si possono quindi manifestare delle forme di pancreatite acuta che possono trasformarsi in pancreatite cronica.
Nella forma acuta si avvertono all’improvviso dei dolori nella parte superiore dell’addome che possono essere accompagnati, nelle forme molto gravi, anche da nausea, vomito e febbre. Il dolore può durare per alcuni giorni, può interessare l’addome e arrivare anche dietro la schiena. Può aumentare notevolmente dopo i pasti con un addome che risulta gonfio e molto dolorante.
Le cause possono essere diverse: una pancreatite acuta può essere conseguenza di calcoli biliari, altri fattori come l’abuso di alcool, uso di farmaci, traumi o interventi all’addome possono essere causa di pancreatite acuta.
La pancreatite cronica si presenta dopo un violento attacco di pancreatite acuta e generalmente si verifica negli uomini con un’alta incidenza tra i 30 e i 40 anni. Le cause sono da ricercare sempre negli enzimi digestivi che iniziano ad auto digerire il pancreas danneggiandolo. In questa condizione il paziente avverte dolore, si verifica un cattivo assorbimento dei nutrienti con perdita di peso.
Per quanto riguarda i sintomi si deve sempre tener presente che i pazienti con pancreatite presentano un forte stato di malessere, i dolori all’addome infatti diventano persistenti e si riscontra con frequenza uno stato invalidante che non consente di svolgere le normali funzioni quotidiane. Per quanto riguarda l’epidemiologia, la pancreatite ha un picco di incidenza soprattutto negli uomini tra i 40 e i 70 anni, con picchi tra i 60.000 e i 100.000 casi all’anno in Italia. Recenti studi e indagini sulla casistica hanno individuato come causa della pancreatite cronica l’abuso di alcol, i calcoli biliari dovuti a colecisti, una malnutrizione e sbagliate abitudini alimentare. La pancreatite può essere inoltre aggravata dal fumo di sigaretta, da alti valori di trigliceridi nel sangue da traumi addominali. Cause rare sono invece l’ereditarietà, la fibrosi cistica, infezioni virali, disfunzioni ormonali nella regolazione dei livelli di calcemia e fosfatemia.
Diagnosi e trattamento della pancreatite
Nelle due forme di pancreatite la diagnosi è simile, si vanno subito a controllare i livelli di enzimi digestivi nel sangue, oltre ad essere alti si riscontra la presenza di altre sostanze come magnesio, calcio, potassio e bicarbonato. Anche i livelli alti di glucosio e di lipidi, consentono al medico di diagnosticare subito una pancreatite. La forma cronica invece ha una diagnosi leggermente più difficile, si vanno quindi ad eseguire ecografie e tac per verificare lo stadio della malattia. Segnali come diabete, malassorbimento, sangue in urine e feci sono un segnale molto preoccupante.
Al manifestarsi di una pancreatite acuta il paziente deve essere ricoverato in ospedale e si procede al reintegro dei liquidi. In base alla gravità della situazione sono necessarie poi delle azioni mirate di alimentazione. Si può procedere ad un digiuno di 3-4 giorni o ad un alimentazione via vena. Le flebo possono essere somministrate anche per 3-6 settimane e in caso di infezioni si procede con un trattamento antibiotico.
Nella forma cronica di pancreatite, invece, il primo obiettivo è quello di andare a calmare il dolore trattando poi i problemi di diabete e trattando il paziente con una terapia nutrizionale adeguata. Il trattamento farmacologico prevede l’integrazione di enzimi pancreatici per riprendere il peso perso. Con i problemi di diabete si somministra anche l’insulina per riequilibrare i livelli di glucosio nel sangue. Le complicazioni più gravi possono verificarsi in caso di pancreatite acuta che, anche se nella maggioranza dei casi ha una prognosi favorevole, oltre ad infezioni, cisti o emorragia, può arrecare danni ad altri organi anche in maniera irreversibile. Può inoltre verificarsi il danneggiamento della cistifellea e dei tessuti.
Pancreatite e dieta da seguire
Una pancreatite deve essere curata alla perfezione, a seguito di un attacco di pancreatite acuta, infatti, c’è un alto rischio di focolai infettivi ancora attivi. Un’infezione potrebbe estendere l’infiammazione ad altri organi vitali, causando danni irreversibili che possono mettere in serio pericolo la vita del paziente.
Proprio per la sua particolare funzione di produzione degli enzimi digestivi, il pancreas potrebbe non procedere con una produzione regolare andando a modificare drasticamente i livelli di insulina con conseguenti modifiche al metabolismo degli zuccheri. Gli enzimi digestivi fuori controllo possono quindi attaccare altri tessuti e altri organi. Ad un episodio di pancreatite deve seguire una dieta sotto stretto controllo medico. Il consumo dei grassi deve essere limitato, cosi come l’abitudine di consumare pasti abbondanti. L’uso di alcool deve essere eliminato, cosi come il caffè che è una bevanda che non aiuta la salute del pancreas. Come abbiamo visto nelle primissime fasi si deve seguire un ferreo digiuno, seguito da una dieta liquida fino alla totale scomparsa dei sintomi. L’alimentazione da seguire in seguito, e nei casi più gravi a vita, sarà molto leggera proprio per non affaticare il pancreas. Si potranno quindi consumare alimenti liquidi e molto digeribili come patate, creme di riso, minestre e brodi e verdure. Sempre sotto controllo medico si potranno poi introdurre nel proprio menù pasta, pesce e carni bianche. Anche con la frutta si deve fare molta attenzione, si potrà infatti consumare lontano dai pasti e frullata, come ad esempio i frullati di pera, di mela, di banana. Anche per le verdure si deve fare attenzione alla preparazione preferendo la cottura al consumo di alimenti crudi. I legumi infine, si possono consumare solo dopo una preparazione a mollo per almeno 24 ore. Assolutamente vietate e pericolosi uova, latticini e formaggi, salse grasse, bevande gassate. Oltre alla dieta il medico potrebbe supportare un nuovo regime alimentare con farmaci a base di enzimi digestivi nei casi in cui il pancreas ne produca un livello inferiore a quanto richiesto dall’organismo per restare in buona salute.