Cos’è il pancreas esocrino?
Anatomia del pancreas esocrino
Osservando il pancreas esocrino si nota come questo sia suddiviso in due parti, detti lobi, che a loro volta sono formati da centinaia di piccoli acini: queste sono le unità funzionali deputate alla secrezione del succo pancreatico. È interessante osservare questi acini a un livello più profondo per capire qualcosa di più sul funzionamento di questa ghiandola. Infatti, andando ad analizzare la struttura istologica di questi acini pancreatici si evince la loro capacità di sintesi proteica. In particolare, scendendo nello specifico a un livello molto profondo, questo è testimoniato dalla spiccata basofilia del citoplasma di tipo basale, ossia la particolare tendenza alla colorazione elettiva per la presenza dell’anilina e dei suoi componenti. In questo caso, per quanto concerne il pancreas esocrino, quest’attività è dettata dalla presenza dell’acido ribonucleico, RNA, in abbondante quantità. Particolare interessante da segnalare è anche una particolare struttura dei lobi del pancreas esocrino, ossia il reticolo endoplasmatico molto ampio e sviluppato. Questi due elementi sono significativi per l’attività di secrezione del pancreas esocrino e sono indice di un’attività piuttosto elevata.
Le secrezioni del pancreas esocrino
Come già accennato precedentemente, il prodotto principale di questa parte di ghiandola è il succo pancreatico. Ma cosa è, nella realtà, il succo pancreatico? Per dare un’idea di quello che è il lavoro quotidiano del pancreas, basta dire che ogni giorno questa piccola ghiandola produce tra i 500 e i 2000 ml di questo prodotto da riversare nell’intestino.
Il succo pancreatico è composto a grandi linee da due secrezioni principali: una parte enzimatica e una parte idroelettrica. Analizzando singolarmente ognuna delle due secrezioni, si evince che tra queste vi è una profonda differenza. Nello specifico, la parte enzimatica è detta anche proteica ed è costituita da alcuni enzimi digestivi tra cui i proteolitici (es. Chimotripsinogeno, Proelastasi), amiolitici (Alfa-Amilasi), lipolitici (es. Lipasi pancreatiche, Colesterolesterasi), nucleolitici (Ribonucleasi e Desossiribonucleasi). Queste sostanze, e altre in misura in minore, sono pressoché fondamentali per l’intestino per scindere le principali componenti degli alimenti: lipidi, glucidi e protidi. Tutti gli enzimi che provengono dal pancreas esocrino vengono pressoché assorbiti nella loro totalità dall’intestino e solo una minima parte resta come residuo, successivamente espulso.
L’altra parte fondamentale del succo pancreatico è costituita dalla secrezione idroelettrica, che come si evince dal nome presenta nella sua soluzione una grossa componente acquosa con dispersione di cationi e anioni, ossia ioni positivi e ioni negativi. La funzione della componente elettrica è di vitale importanza per l’intestino, perché contribuisce a tamponare l’acidità delle secrezioni stomacali ma non solo, perché la sua presenza è di fondamentale importanza anche per l’attività enzimatica, che dipende in larga misura dal valore del pH.
Fisiologicamente, il succo pancreatico ha una componente acquosa pari a circa il 98% del totale e deve la sua funzionalità alla pressione osmotica uguale a quella degli altri liquidi extracellulari che vengono prodotti dal nostro organismo. Ricollegandoci al pH, quello del succo pancreatico è fortemente alcalino, quindi basico, che solitamente ha un valore vicino all’8. Questa alcalinità è dovuta principalmente alla presenza dell’idrogenocarbonato di sodio, ossia la sostanza che contrasta facilmente l’acidità dello stomaco.
A tal proposito, è curioso segnalare come l’idrogenocarbonato di sodio prodotto dal pancreas attraverso la sua secrezione venga anche da noi assunto quando abbiamo problemi a digerire. Questa sostanza che rende basico il succo pancreatico, infatti, si chiama comunemente bicarbonato di sodio.
Le problematiche legate al pancreas esocrino
Il pancreas nella sua totalità, quindi anche la parte esocrina (visto che ne costituisce la maggior parte) è spesso soggetto a processi infiammatori come la pancreatite, quella più comune. In caso di gravi malattie o problematiche, può rendersi necessario procedere con l’asportazione chirurgica della suddetta ghiandola. Tutto questo comporta, ovviamente, un deficit nel funzionamento del pancreas. Il deficit si manifesta con una maggiore e difficoltosa attività digestiva, perché le componenti principali del cibo ingerito non vengono più facilmente scomposte dal succo pancreatico. Per questo motivo chi soffre di deficit pancreatico è tenuto a seguire una dieta rigorosa, fatta di alimenti semplici e di facile digestione.